I carabinieri di Ferrara hanno arrestato in flagranza per estorsione B. S., trentenne ferrarese incensurato. Aveva sottratto l’attrezzatura del negozio in cui lavorava tenendola in ‘0staggio’ fino a quando non gli fosse stato pagato il premio di produzione promesso dalla titolare.
I fatti risalgono a qualche giorno prima dell’arresto, quando una signora trentaduenne, parrucchiera in città, si è presentata presso il comando dei carabinieri di via della Sala per denunciare che B. S., da lei assunto in precedenza e regolarmente pagato, a seguito del mancato rinnovo del rapporto di lavoro (causato da esigenze di trasferimento dell’attività in altra provincia da parte della titolare) onde ottenere subito una somma di 350 euro, che lei stessa gli aveva promesso a titolo di premio non appena ne avesse avuto la possibilità economica, le aveva sottratto dal negozio, avendo ancora la disponibilità delle chiavi, tutto il materiale da lavoro (asciugacapelli, forbici, macchinette per capelli, sterilizzatore, piastre, ecc.).
Tutto il materiale aveva un valore molto più alto (circa 1000 euro) della somma pretesa e la mancanza dell’attrezzatura avrebbe causato alla titolare un considerevole danno, dato che non avrebbe potuto aprire ed esercitare l’attività finché non fosse stato recuperato. Lo stesso B. S. dopo il gesto, aveva mandato un sms alla titolare, dicendole che le avrebbe restituito tutto solo dietro la corresponsione dei famosi 350 euro.
L’appuntamento per lo scambio è stato dunque fissato fra le parti per il pomeriggio di giovedì scorso, all’interno dell’esercizio. I carabinieri erano appostati di nascosto all’interno, potendo così assistere allo scambio e documentarlo. Una volta avvenuto, e constatato che all’interno delle sporte portate con sé da B. S. c’erano proprio i materiali sottratti, per lui sono scattate le manette con contestuale restituzione della mercanzia alla titolare insieme ai soldi presenti nella busta (in realtà solo 50 euro).
Il pm di turno, Filippo Di Benedetto, informato dai militari, ha concordato con il loro operato e ha disposto la traduzione in carcere del presunto estorsore che, pur riconoscendo di aver commesso una ‘leggerezza’, dovrà rispondere anche di furto aggravato, per aver rubato la merce dal negozio abusando della fiducia accordatagli nel lasciargli le chiavi in virtù del pregresso rapporto di lavoro.
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