Cronaca
7 Maggio 2012
Anche a Ferrara il presidio animalista contro la vivisezione

La piazza protesta contro Green Hill

di Redazione | 3 min

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A poco più di una settimana dalla discussa incursione degli animalisti all’interno dell’allevamento Green Hill di Montechiari, anche la piazza di Ferrara vuole far sentire la propria voce. Le associazioni FerraraVeg e Venus in Fur hanno infatti organizzato un presidio di protesta per la giornata di martedì 8 maggio, che si terrà in piazza Trento e Trieste dalle 14.30 alle 18.30. Per l’occasione verrà allestito un tavolo informativo dove gli attivisti sensibilizzeranno i presenti che ancora non conoscono le tematiche della vivisezione, per ricordare “quanto questa pratica sia superata, inutile e dannosa”.

I gruppi animalisti ferraresi spiegano come mai hanno deciso di organizzare questa manifestazione: “perché tornare in piazza in una città così lontana dall’avvenimento dei fatti? Innanzitutto perché due delle persone coinvolte sono della zona e perché quanto successo pochi giorni fa è un tangibile segno di evoluzione della sensibilità civile e sociale nel nostro Paese. ci sentiamo vicini ai liberatori di Montechiari perché hanno fatto quello che molti italiani hanno paura di fare, rischiando direttamente la propria libertà per donarla a dei prigionieri innocenti. Ma il furor di popolo è chiaro. I media, i cittadini e lo stesso Gip di Brescia hanno almeno un lato della loro coscienza che giustifica e sostiene la fine di queste barbarie. Scendiamo in piazza per raccogliere la sempre maggiore volontà degli italiani di vedere la fine della vivisezione; perché dolorosa, criminale, ingiustificabile ed inutile.”

FerraraVeg e Venus In Fur sottolineano inoltre: “i risultati dei test sui cani, sulle scimmie, sui conigli, topi, ratti, uccelli e rettili – altre vittime silenziose che condividono la stessa crudele sorte dei beagle che hanno commosso l’Italia ed il mondo –  devono essere di nuovo testati obbligatoriamente sull’uomo. Questa sperimentazione umana viene fatta sul campo, negli ospedali, nelle farmacie e nelle case. Quasi la metà dei farmaci o dei prodotti che superano il test, viene ritirata dal mercato per effetti collaterali “imprevisti”, cioè non riscontrati sugli animali”. L’invito alla partecipazione da parte delle due associazioni si rivolge dunque a tutti “i cittadini indignati”.

L’obiettivo dichiarato è quello di “dare un chiaro messaggio al Governo Italiano e alla XIV Commissione del Senato stesso”. Il 9 maggio infatti presso la XIV commissione del Senato verranno presentati gli emendamenti al testo dell’articolo 14 per il recepimento della direttiva europea sulla sperimentazione animale.  “Questi emendamenti potrebbero vietare definitivamente l’allevamento e la vendita per fini scientifici di cani, gatti e primati sul territorio nazionale – concludono gli animalisti -. Sappiamo benissimo come le lobby della farmaceutica abbiano lavorato per fare pressione sui senatori e stiano chiedendo di applicare la direttiva senza restrizione alcuna, ma sappiamo anche che l’86% degli italiani è contrario alla vivisezione e vuole Green Hill chiuso subito e ha applaudito la liberazione in pieno giorno dei cani da questo inferno”.

 

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