Cronaca
12 Marzo 2012

Bimbo maltrattato, la madre respinge ogni accusa

di Redazione | 2 min

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Respinge ogni addebito la madre accusata, assieme all’attuale compagno, di maltrattamenti e lesioni aggravate nei confronti del figlio di tre anni, che lo scorso 28 febbraio arrivò al Sant’Anna con lividi, bruciature ed evidenziando fratture alla mandibola e alle costole (vai all’articolo).

La donna – una 24enne di Nichelino finita in carcere così come il compagno ferrarese di 30 anni che aveva raggiunto dopo aver sottratto il figlio al marito da cui si stava separando – avrebbe giustificato l’ematoma alla tempia del bambino come la conseguenza di una botta presa contro lo spigolo di un mobile, mentre le bruciature, sempre secondo le parole della madre, se le sarebbe procurate il bambino da solo giocando con un accendino. La madre e l’attuale compagno di lei, un ferrarese che fa l’agente di commercio ed è arrivato a Ferrara al seguito del fratello che ha aperto una filiale, durante gli interrogatori si sarebbero contraddetti in molti punti.

Il bambino comunque sta migliorando e i sanitari escludono il rischio di danni permanenti. Potrebbe anzi essere trasferito in questi giorni all’ospedale Regina Margherita di Torino, non appena le sue condizioni permetteranno il trasporto in ambulanza senza rischi. Il bimbo viveva a Ferrara già dallo scorso ottobre con la madre e il suo nuovo compagno, anch’egli originario della provincia di Torino e con qualche precedente penale alle spalle. Probabilmente anche la 24enne mamma aveva subìto altrattamenti dal compagno, dato che nello stesso periodo in cui risalgono le lesioni del bambino lei si era presentata in ospedale per una frattura al naso. Su di lei in ogni caso la procura torinese aveva aperto un fascicolo per sottrazione di minore, per essersi allontanata dal marito e aver raggiunto il suo nuovo compagna a Ferrara portando con sé il figlio, nonostante nel processo di separazione il piccolo fosse stato affidato al padre. Il legale che difende la madre precisa che nnon si trattava di un rapimento, dato che il padre sapeva bene dove si trovasse la famiglia. Il matrimonio fra i due era entrato in crisi più di un anno fa e il giudice aveva stabilito l’affidamento del figlio al padre visto che la donna si era allontanato per raggiungere il compagno a Ferrara. I due si erano poi riavvicinati e avevano runinciato formalmente a tutti gli atti della separazione, per poi entrare di nuovo in crisi a ottobre, rottura che ha indotto la donna a tornare a Ferrara portando questa volta con sé il figlio nonostante la contrarietà del marito.

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