Cronaca
9 Gennaio 2012
Secondo il Comitato 'Paglierini' il 40% degli incidenti mortali a Ferrara e provincia sarebbe dovuto alle condizioni delle strade

‘Class action’ per le vittime di incidenti

di Mauro Alvoni | 3 min

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Foto d'archivio

Sono 977 i morti in incidenti stradali sulle strade della nostra provincia negli ultimi 14 anni, 35 nel solo 2011, con una età media (rispetto al periodo considerato) di 50 anni circa. Sono i dati elaborati con il proprio metodo dal Comitato per la Sicurezza Stradale “F.Paglierini”, metodo che consiste nel monitorare costantemente i mezzi di informazione. Dunque le cifre riportate, come precisato dallo stesso comitato, risultano sottostimate in quanto non tengono conto, perché impossibile rilevarli con tale metodo, dei decessi post-incidente, non pubblicati dagli organi di informazione, dopo eventuali ricoveri ospedalieri dei feriti gravi.

Uno “spaventoso numero di decessi rispetto a tutte le altre province monitorate”, spiega il presidente del comitato, Luigi Ciannilli. “Nonostante il calo sul 2010 – aggiunge – molti incidenti stradali sono trasformati in tragedie anche dalle condizioni delle strade, problema sul quale varrebbe la pensa concentrarsi, perché da solo ‘produce’ oltre il 40% di morti e feriti in Italia. E se è vero che un po’ meno – ma non ancora abbastanza – si parla di cause di incidenti riconducibili  esclusivamente a responsabilità dei guidatori, nessun a statistica ufficiale,  ancora,  rende pubblica  questa responsabilità dei gestori e proprietari di strade”.

Un argomento, questo, che secondo Ciannilli e il Comitato “Paglierini” prima o poi si presterà ad una iniziativa congiunta di  ‘class-action’ “che farà tremare i polsi a chi, oggi, sottovalutando la responsabilità per questi crimini è la causa principale  che ancora ci distanzia (contrariamente a quanto fatto registrare negli ultimi 6 anni sulla rete autostradale, dove non solo i “tutor” hanno contribuito al drastico calo degli incidenti, dei morti e dei feriti)  dai livelli di incidentalità e mortalità che si riscontrano in altri Paesi dell’Europa: 10,86 morti ogni 100mila abitanti a Ferrara (dati Istat 2010) rispetto ai 9,60 dell’Emilia Romagna (3a in Europa per numero di decessi),  i 7,06 dell’Italia, i 6,0 della Germania e addirittura i 4,0 della Gran Bretagna”.

Positivo invece nella nostra regione e a Ferrara, rispetto al Centro e soprattutto al Sud, il drastico calo di incidenti nei famigerati ‘sabato sera’. E’ il risultato, secondo Ciannilli, di “un’operazione concentrica e meticolosa, negli ultimi anni, contro lo sballo a tutti i costi, da parte delle “mamme coraggio”, qualche parlamentare ed ex ministro, positivamente testardo,  l’impegno delle Forze dell’Ordine e, un pochino, delle nostre sconosciute associazioni e comitati che, attraverso la voce dei superstiti provano, da anni, a far sentire l’urlo delle vittime, per allertare ed evitare ad altri la loro drammatica e traumatica esperienza. In tutti i sensi. Evidenziando, con questo, come l’asticella dell’attenzione alla prevenzione deve essere spostata verso l’alto e verso altre categorie – soprattutto nelle tratte casa/lavoro –  visto che l’età media dei deceduti (almeno nella nostra provincia di Ferrara di cui disponiamo della serie storica) è passata dai 44 anni del 2004 ai 50 del 2010 e riconfermata nel 2011″.

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