Lettere al Direttore
27 Novembre 2011

Turismo culturale, si parla d’altro

di Redazione | 3 min

Gentile Direttore,
i due quotidiani locali non hanno dato (giustamente) molto risalto alla Conferenza organizzata in Castello giovedì scorso, nostante si trattasse del primo incontro pubblico sul Turismo dal marzo dello scorso anno, e portasse un titolo molto intrigante.”Il Turismo Culturale e del Paesaggio” esiste un “modello Ferrara?”
Come sempre, l’importanza di ciò che è stato detto è stato di gran lunga inferiore di ciò che è stato colpevolmente taciuto da tutti gli 8 relatori di estradizione locale, con la sola eccezione dei due interventi fatti da chi proveniva da fuori città e rispettivamente quello di Filippo Donati, Presidente Nazionale Asshotel-Confesercenti, e quello di Alessia Mariotti, ricercatrice ed insegnante universitaria del Centro Studi EBLA di Torino.
Nonostante che il tema era, o avrebbe dovuto essere, il Turismo Culturale (come annunciava il titolo) tutti hanno invece parlato d’altro, secondo lo stile oratorio-consolatorio in uso da anni in città, che termina sempre senza nessun dibattito pubblico, con la clasica formula “Ite Missa est!”-c’è l’aperitivo.
Nella relazione scritta e letta come introduzione ai lavori, è apparsa la seguente affermazione :”Qui, a Ferrara, non ci sono cose che accadono: i Buskers sono il Centro [Storico], le Mostre sono il Palazzo dei Diamanti-ha rivendicato- la vice presidente Sig.ra Ronchi”. Affermazioni poetiche che suonano bene, ma che (se analizzate) dimostrano tutta la loro demagogia. Ci provo: affermare in un’assise pubblica di operatori del e sul Turismo, che il Centro Storico di Ferrara, riconosciuto Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO (come Campo dei Miracoli a Pisa,) debba o possa essere emblematicamente rappresentato da una delle tante manifestazioni di musica e giochi vari, che vi si svolgono, come avviene ogni estate in un’altra ventina di piazze e strade di tutt’Italia, è la fotografia che spiega cosa sta avvenendo da anni in questo settore in città e della cui crisi evidentemente le Associazioni sembrano non rendersi neppure conto e di cui portano inevitabilmente una parte di responsabilità, come dimostra questa specifica “analisi”, che è stata per altro molto apprezzata dal vicesindaco, il quale in un passo del suo intervento, ha infatti affermato: “Se fino ad ora la Cultura ha dato 100, il Turismo [Culturale?] 50 o al massimo 80”.
Sono certo che si sia trattato di una svista e che volesse intendere l’Escursionismo invertendo le percentuali, in quanto di iniziative per il Turismo Culturale da anni se ne vedono al massimo che per il 20% del Tempo e delle Risorse impiegate dall’Amministrazione stessa,anche se fa fino affermare il contrario.
Ogni volta però che scrivo di Turismo e lo differenzio dall’Escursionismo (come ci ha tenuto a fare anche il Presidente di Assohotel) mi viene il dubbio che molti degli interlocutori, anche istituzionali, nel migliore dei casi, non ne conoscano la profonda differenza economica ed occupazionale per come (se in buona fede) fanno o cercano di fare, confusione tra i due diversi ambiti.
Nessuno altrimenti si permetterebbe di confondere i Buskers (che non portano turisti a Ferrara) con Casa Romei o gli affreschi laici di Palazzo Schifanoia, i quali se adeguatamente promossi potrebbero portarne da tutto il Mondo, come avviene a Pisa che colleziona in estate 4/5 volte i pernottamenti stranieri di Ferrara.
Molti altri spunti interessanti ci sarebbero da analizzare, perchè questo evento fotografa la gravità del male oscuro della città e quindi le cause vere della situazione drammatica in cui si dibatte l’Industria Turistica cittadina.

Arch. Lanfranco Viola

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