Codigoro
22 Ottobre 2011
Iniziativa del comitato No Coke contro la riconversione a carbone della centrale

I mille motivi per dire no a Porto Tolle

di Redazione | 2 min

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Tre interventi di restauro per restituire decoro ad altrettanti monumenti cittadini. È il pacchetto di opere avviato in questi giorni dal Comune di Ferrara, per una spesa complessiva di circa 100mila euro, per il recupero della statua e della fontana dell'acquedotto monumentale di piazza XXIV Maggio, del monumento a Garibaldi in viale Cavour e del monumento ai tre eroi risorgimentali ferraresi Succi, Malagutti e Parmeggiani, sulle mura di viale IV Novembre

di Andrea Castagnoli

Codigoro. Ieri sera nella sala civica Sant’Eurosia, il comitato No Coke del basso ferrarese ha illustrato gli eventuali problemi che secodno gli organizzatori porterebbe la riconversione a carbone della centrale di Porto Tolle.

L’iniziativa è cominciata con l’intervento di Graziella Ferretti, assessore all’ambiente di Codigoro, che ha subito espresso il proprio timore per l’intera questione, dato che “non si tratta di semplice allarmismo, ma questa riconversione ha una forte possibilità di realizzarsi, vista la modifica legislativa attuata dalla Regione Veneto che permette l’utilizzo del carbone anche nell’area del Parco del Delta del Po”.

Dopodiché ha preso la parola il sindaco di Codigoro, Rita Cinti Luciani, che ha evidenziato come “una centrale a carbone così vicina possa inquinare un ecosistema fragile e delicato, in più non si capisce come sia possibile costruirla all’interno del Parco”. Inoltre il primo cittadino ha spiegato che “l’intera vicenda non può essere ridotta ad una guerra fra occupazione e salute pubblica, per cui bisogna continuare ad impegnarsi a fondo su questo problema”.

Ha poi preso la parola Giorgio Crepaldi del comitato No Coke di Porto Tolle, che ha portato la propria esperienza diretta, in quanto abitante di Polesine Camerini, dove “l’attività agricola e la pesca sono problematiche; in più uno studio europeo ha mostrato che i danni peggiori li avranno i residenti nel raggio di 48 km”. Inoltre ha informato i presenti sul fatto che “il carbone emette 67 sostanze inquinanti, di cui la maggior parte danneggiano il cervello e una buona fetta sono invece cancerogene, ricordando che la combustione del carbone produce mercurio che si scioglie nell’acqua ed entra quindi nella catena alimentare”.

Crepaldi ha concluso il proprio intervento segnalando la manifestazione che ci sarà sabato prossimo alle 14 ad Adria. Sempre in tema di azioni di piazza, Vanni Destro, portavoce dei comitati polesani, ha invitato tutti a partecipare alla giornata della mobilitazione nazionale contro il carbone del prossimo 29 ottobre 2011 nei pressi della centrale di Porto Tolle.

Infine il dottor Luigi Gasperini, in qualità di medico igienista, e il professor Mario Rocca, come referente scientifico del Parco, hanno completato la conferenza esponendo “i danni di subsidenza e di epidemiologia che produrrebbe la centrale”, ricordando che “la provincia di Ferrara vanta il triste primato regionale di tasso di mortalità per malattie del sistema circolatorio”.

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