Vigarano
29 Luglio 2011
Esposto presentato dal circolo dell'Alto Ferrarese di Legambiente per fare chiarezza sull'inquietante vicenda

L’amianto ex Orbit sul tavolo della Procura

di Redazione | 3 min

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Vigarano Mainarda. La vicenda dei rifiuti dell’ex Orbit di Vigarano Mainarda, tornata prepotentemente alla ribalta in questi giorni, finisce sul tavolo della Procura. Un esposto è stato infatti presentato dal Circolo Alto Ferrarese di Legambiente, che già in passato aveva sollevato il problema della presenza di amianto nel cumulo di rifiuti dell’ex fabbrica e del fatto che i teloni di copertura fossero lacerati, quindi non più idonei a trattenere le sostanza volatili cancerogene con gravi rischi per la salute della popolazione. Situazione, questa, fatta presente anche dai comitati civici e divenuta oggetto di interpellanze e interrogazioni in Comune, Provincia e Regione.

Nell’esposto di Legambiente si  sottolinea un aspetto importante dell’intera vicenda. Cioè quello che, dopo che il 14 settembre 1999 l’Usl relazionava che i rifiuti erano resti bruciati di polietilene, cemento amianto (eternit della copertura del tetto crollato) e rifiuti di cartiera (pulper), e che proprio l’eternit, avendo perso la caratteristica di compattezza, liberava nell’aria una pericolosa sostanza cancerogena come l’amianto. “Ebbene – spiegano dal Circolo di Legambiente – da allora, nessuno parlò più dei pericoli amianto e plastica bruciata. Soltanto otto mesi dopo, nel verbale della conferenza di servizio sull’incendio Orbit, presenti tutte le autorità, erano rimasti soltanto rifiuti di pulper e la situazione di conseguenza non presentava più rischi. Ma com’era possibile, dal momento che i resti di plastica e di eternit bruciato e totalmente sfaldato (al massimo sono state portate via le lastre di eternit incombuste) erano ancora lì mischiate nei due grandi cumuli di migliaia di tonnellate. E sono ancora lì nei cumuli, non essendo credibile che soltanto l’amianto si sia volatilizzato”.

Quindi in questi cumuli – secondo Legambiente – vi è ancora l’amianto. “Per saperlo non vi è bisogno di ulteriori analisi, che al massimo certificheranno la quantità presente, ma, come ben si sa, basterebbe la presenza di qualche grammo di amianto per far definire questi rifiuti nocivi e pericolosi”. Rimane l’inquietante domanda a cui Legambiente spera che la procura approfondisca: perché dell’amianto e del polietilene si è perduta la memoria? “Infatti – assicura Legambiente – dopo il maggio 2000 in tutti i documenti in nostro possesso, e sono quasi 150, si parla solo di pulper e i rifiuti ex Orbit vengono definiti non pericolosi. Fino all’ultimo della Provincia che imponeva di smaltirli a Molino Boschetti, perché, appunto, non pericolosi”.

“Questo non riconoscimento di pericolosità ai rifiuti ex Orbit ha fatto si che in questi anni i teli che li ricoprivano rimanessero per lo più lacerati, malgrado alcuni interventi di manutenzione e, dopo la ripresa dell’allarme amianto causata dalle analisi Cmv essi da quasi due mesi sono ancora con le stesse aperture da cui l’amianto può volare nei polmoni dei cittadini di Vigarano e non solo. Sembra che si continui a giustificare la mancanza di un’urgentissima manutenzione dei teli, con il ritorno nell’oblio della presenza dell’amianto”.

Con l’esposto presentato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ferrara forse si riuscirà a chiarire cosa ha originato quella che Legambiente definisce “una totale perdita di memoria, che dura, senza soluzione di continuità da oltre un decennio”.

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