14 Giugno 2011
Con 3mila euro è possibile ‘adottare’ un paziente dei 600 della sperimentazione

Un’altra goccia per il metodo Zamboni

di Redazione | 3 min

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“Unica e preziosa” così il professor Paolo Zamboni ha definito la comprensione e l’adesione alla ricerca da parte dei cittadini. Questa riflessione ha accompagnato, ieri, la presentazione di una nuova iniziativa a sostegno dello studio denominato Brave Dreams (“Sogni coraggiosi”, per BRAin VEnous DRainage Exploited Against Multiple Sclerosis), che servirà a valutare l’efficacia dell’angioplastica venosa nel controllo della sclerosi multipla.

Venerdì 17, in barba ad ogni superstizione, le Pro Civitate di Vigarano Pieve e Vigarano Mainarda, con le rispettive sagre, organizzeranno una cena a base di tartufo, il cui ricavato sarà destinato, appunto, alla ricerca del professor Paolo Zamboni. L’appuntamento è per le 20, nello stand della sagra di Vigarano Pieve, capace di ospitare sino a 200 persone. Per prenotare è possibile telefonare al 340-5831578 (Paola): il costo è di 30 euro. A spiegarne la genesi i referenti delle due associazioni di volontariato, Mauro Zanella e Antonio Raho, e Marcello Fortini. “Alcuni dei nostri associati hanno chiesto di organizzare una serata a favore alla ricerca del professor Zamboni. Così ci siamo attivati e abbiamo dato vita a questa iniziativa. Si tratta di una serata che ci auguriamo trascorra in un clima familiare e che possa fornire un contributo alla sperimentazione. Nella sua realizzazione rivestono un ruolo fondamentale i volontari, un centinaio, sempre, gratuitamente, all’opera a vantaggio della comunità e del sociale”.

Paolo Zamboni, dal canto suo, ha promesso che farà di tutto per essere presente, visto anche il legame con Vigarano Pieve, dove i genitori gestivano il mulino del paese. “Ringrazio per questa come per tante altre iniziative, tutte diverse, animate da tanta gente solidale, che le sente veramente e che pretende solo si faccia il meglio, senza alcun condizionamento. Quello delle tante gocce è un messaggio importante – ha affermato il medico -. Rimane stupefacente il fatto che vi siano così numerosi progetti legati al tema dello stare insieme, per poi devolvere il ricavato alla ricerca, che in passato è sempre stata percepita come lontana. Una cosa che mi entusiasma è che la gente non è mai stata così tanto vicina ai ricercatori. Dopo questo ‘fenomeno’ la medicina non sarà più la stessa, non sarà più considerata distante, perché i pazienti dicono la loro e si sono organizzati per farlo, con un sostegno popolare notevole”.

Proprio sulle scarse e disorganiche risorse destinate alla ricerca si è discusso. “Credo – ha rilevato Fortini – che lo Stato debba essere il primo promotore e sostenitore della ricerca. La politica forse non riesce a cogliere pienamente il senso della speranza per tanti malati e le loro famiglie”.

A garanzia dei tanti contributi per Brave Dreams è attivata la donazione modale, che rende possibile tracciare le risorse raccolte: un sistema che non permette di stornare fondi per nessun altro tipo di attività per cui è stato affidato il denaro all’ospedale. Di più. La trasparenza è favorita anche dal fatto che è stato fatto un calcolo preciso del costo di ogni trattamento: si è definito che con 3mila euro è possibile ‘adottare’ un paziente dei 600 che si prevedono coinvolti nella sperimentazione attivata in 20 centri italiani.

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